mercoledì 14 settembre 2011

I quiz

Il momento è arrivato.
Lo aspettavo. Lo aspettavo con un po' di apprensione, con un pizzico di curiosità, ma soprattutto con un sentimento che ancora non ho saputo decifrare, forse semplicemente con la mancanza di curiosità di chi sa già bene di cosa si tratta.
E' tornato per me il momento del quiz preselettivo. 
Il quiz preselettivo è quanto di più umiliante e demenziale si possa chiedere a chi cerca lavoro sottoponendosi ad una procedura concorsuale. 
Si chiede a qualcuno di rispondere a domande di cultura generale, storia, geografia, informatica, logica e quant'altro, in pochi minuti, in generale in un numero di minuti inferiore al numero delle domande.
Non è importante sapere nulla delle materie in oggetto, poichè il concorso a tutti gli effetti si svolgerà in un secondo momento, l'importante è dare modo alla commissione di fare una importante scrematura tra i sempre troppi partecipanti al concorso.
Quanti ne ho fatti, all'inizio della mia vita lavorativa di quiz preselettivi, sono stata radunata insieme a migliaia di persone in palasport, centri polifunzionali, alberghi. Ho preso treni, pullman, navette per arrivare, insieme a un enorme branco indistinto di persone, a mettere pallini e crocette su un foglio prestampato, e poi sono andata via, facendo la strada a ritroso, con la sensazione di avere perso momentaneamente l'identità, di essere diventata qualcosa di simile a un numero o a una statistica.
Una sensazione sempre spiacevole.
Quanto sono poi stata contenta di credere che non avrei dovuto più fare cose del genere quando poi ho trovato lavoro, privatamente, senza dovere vincere concorsi che non avrei vinto mai.
Adesso sono qui, con 2.500 quiz da imparare in pochi giorni, per poi sedermi ancora una volta a un tavolino di plastica per pochi minuti, per fare una scommessa sul mio futuro. 


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