martedì 25 giugno 2013

Persiane

È tantissimo che non scrivo.
Sono capitata qui e mi sono resa conto che è una vita che non ho scritto più.
E perché mi sono detta?
Perché le parole mi si sono chiuse, mi sono risposta.
Come gli occhi.
Che per me, ho pensato, le parole sono un po' come sono, per me, i miei occhi.
Che quando guardo le persone, le cose intorno, io un po' me le accarezzo, con gli occhi, se mi piacciono, le persone, voglio dire. Quelle che non mi piacciono non le guardo per niente.
Me le abbraccio, le persone che mi piacciono, mi ci affeziono, me le imparo, per prima cosa con gli occhi. 
E anche con le parole farei la stessa cosa, se mi riuscisse di dirgliele, quelle che vorrei dirgli, alle persone, che quasi mai mi riesce. 
Comunque, siccome in questi mesi gli occhi mi si sono chiusi, che non guardo più niente di quello che c'è intorno a me, che ho solo voglia di tirare calci, di rompere tutto, di prendere un coltello e di farmi qualche buco, qualche taglio, che poi non lo faccio ma ci penso spesso, che poi io sono la persona più debole del mondo e non farei nulla nemmeno se al momento giusto mi incontrassi col cattivo giusto, mi si sono chiuse anche le parole.
Come se fossero persiane.
A dire il vero le parole, come le persiane, mi si aprono solo di tanto in tanto. Gli occhi guardano e stanno zitti ed è più facile che non portino scompiglio, ma le parole no, quelle suonano e le persone quasi mai le intendono nel verso giusto, nel mio verso, verso quello che veramente voglio dire e sono.
Praticamente, pensavo, se alle persone che mi trovo intorno avessi detto quello che veramente avrei voluto, chi sa loro cosa avrebbero pensato.
Di certo conoscerebbero un'altra persona.
Io quell'altra persona lo sono stata solo con una persona.
Che siccome non c'è più, è meglio per me chiudere le persiane definitivamente, perché tanto lo so, è sempre andata così.